Leiji Matsumoto (1938-2023)

Il 13 febbraio 2023 ci ha lasciato Leiji Matsumoto, creatore, tra le altre cose, di Capitan Harlock. Qualche anno fa il nostro Patrizio Righero ha avuto modo di incontrarlo (Matsumoto, non Harlock): riportiamo qui l’articolo che uscì a suo tempo su Vita Diocesana Pinerolese.

Leiji Matsumoto (1938-2023), nel 2019.

«Quando tornavo da scuola, lungo la strada urlavo ad alta voce una parola senza senso “Harrok, Harrok”. Se c’era gente, però, la pronunciavo sottovoce. Di qui è nata l’idea per il nome di Capitan Harlock!»

Leji Matsumoto, indossato il berretto nero con il teschio dei pirati, diventa lui stesso un personaggio fantastico. «Il teschio bianco con le ossa incrociate è il simbolo della morte, ma il mio – ci tiene a precisare – è rosso, perché sono ancora vivo». Vivo e vivace, i suoi 81 anni se li porta bene e non si risparmia alle domande dei giornalisti che lo scorso 14 ottobre lo hanno incontrato nel municipio di Torino. Ad invitarlo in città, per una fitta serie di eventi, l’Associazione cultuale che porta il suo nome. Anche se il suo vero nome è Akira. «Leji è quello d’arte. L’ho scelto perché discendo da una famiglia di samurai e Leji significa “samurai senza fine”».

Nei suoi manga c’è molto della sua vicenda biografica. Così spiega la sua passione per la locomotiva diventata poi l’icona di Galaxy Express 999: «A 18 anni feci un biglietto di sola andata per Tokyo dove iniziai la mia carriera da disegnatore. Il treno era trainato da una vecchia locomotiva. Quel viaggio cambiò per sempre la mia vita». Il suo sogno era diventare ingegnere aerospaziale, ma non poté realizzarlo. «Terminata la seconda guerra mondiale la mia famiglia era molto povera. Mio padre era un militare, uscito sconfitto dalla guerra. Così mi dedicai al disegno grazie al quale potevo guadagnare. Fu mio fratello minore a diventare ingegnere spaziale e lui mi fornì poi fotografie e suggerimenti tecnici utili per i miei disegni e le mie storie».

Anche la Nuova corazzata Yamato nacque da un contatto diretto. «Grazie alle conoscenze di mio padre mi furono mostrati i disegni originali del progetto della Corazzata Yamato, una vera nave da guerra. Di lì presi lo spunto per l’astronave». Ed è sempre grazie al padre che rimase affascinato dall’occidente. «Lui era pilota di aereo e prima dell’inizio della II guerra mondiale venne in Europa per apprendere le tecniche di volo. Portò a casa delle fotografie che mi ispirarono molto. Il mio ideale di donna, quella che ho raffigurato nei miei lavori, è una donna nord europea». E poi le parole che solo un giapponese potrebbe pensare e dire: «Oggi guardo in faccia ciascuno di voi e penso che per anni ho usato i vostri volti e il vostro abbigliamento senza avermi mai chiesto il permesso!»

Nessun argomento lo mette a disagio, neppure la bomba di Hiroshima. «Quell’aereo – ricorda il maestro Matsumoto – è certamente passato sopra casa mia. Non serbo rancore e voglio vedere qualcosa di buono anche in quella catastrofe. Spero che serva da monito per non ripetere mai più un errore del genere».

Circa la dimensione spirituale dei suoi personaggi racconta di aver elaborato una sintesi personale attingendo anche alle filosofie occidentali. «Discendo dai samurai, quindi per me il bushido  è un punto di riferimento, ma ho imparato e ho molta stima dello spirito cavalleresco. Nelle mie opere cerco di rispettare tutte le tradizioni religiose, senza offenderne alcuna. La filosofia e la cultura europea per me sono preziose e l’ho messo in evidenza soprattutto nella rivisitazione fantascientifica della saga dei Nibelunghi».

Progetti per il futuro? «Ho ripetuto più volte all’agenzia spaziale giapponese che sono disponibile ad andare su Marte, sapendo di non fare ritorno. Sono davvero pronto a partire, anche oggi stesso, per questa nuova e affascinante avventura». Che dire? Buon viaggio, maestro!

Un Tolkien Reading Day, a Pinerolo

Mentre proseguono le presentazioni del romanzo “I Sentieri del Nizhar”, stiamo alacremente lavorando per il Tolkien Reading Day (TRD di qui in poi. Cosa è il TRD?) che proporremo con un evento pubblico il prossimo 25 marzo negli eleganti locali di Villa Prever, sede del museo di Scienze Naturali della città di Pinerolo e nell’adiacente parco storico.

Abbiamo pensato ad un doppio programma: uno per i bambini e uno per… tutti gli altri.
Ecco che cosa abbiamo in mente:

Ore 15.00: JRR Tolkien e la sua opera: Chiara Nejrotti (insegnante e saggista), Luisa Paglieri (scrittrice e saggista).  
Ore 15.30: Il Silmarillion: Davide Gorga (scrittore e saggista).
Ore 16.00: Il Signore degli anelli: Daniele Barale (giornalista) e Valentina D’Antona (studente in diritto).
Ore 16.30: Tolkien, Dante, la poesia e la musica: Joram Gabbio (vice preside Liceo Porporato Pinerolo, scrittore), Andrea Donna (giornalista e poeta), Chiara Bertoglio (musicista e musicologa). 
Ore 17.30: Presentazione del romanzo “I Sentieri del Nizhar” (Marcovalerio – Vita Editrice). Modera Maria Finello (storica e insegnante).

Intermezzi musicali a cura di Giovanni Bertoglio (violinista, fisico).
Presenta Giovanni Soppelsa.
Lettura a cura degli studenti del Liceo Porporato di Pinerolo e dell’Istituto Maria Immacolata.

Per i bambini proponiamo due laboratori.
Il primo: “Nel fantastico mondo di Tolkien – Laboratorio di fiabe” per bambini 5-10 anni a cura di Erica Gavazzi (scrittrice) e Cristina Besso (illustratrice). Il laboratorio sarà ripetuto alle 15 e alle 16.30. È prevista la merenda.
Il secondo: “Tolkien sul palco“. Laboratorio teatrale per ragazzi 10-14 anni a cura di Ives Coassolo (insegnante, autore teatrale) ed Elena Ricca (animatrice). Inizio alle ore 16.

Per partecipare ai laboratori è necessario iscriversi chiamando il numero 345.0868633 entro venerdì 24 marzo. La quota è di € 6,50 a bambino\ragazzo. Si accetteranno iscrizioni fino ad esaurimento posti. Tutti gli interventi della giornata, pensata in collaborazione con “Munus arts and culture”, saranno trasmessi in diretta su Radio Brea.

Edit: purtroppo i ragazzi di Radio Brea non riescono ad esserci!

Più di così!

Una presentazione del Nizhar, a Torino

Ben sette – anzi, nove– Inkiostri presenti ieri, in via Luserna 8 a Torino, per presentare “I sentieri del Nizhar”.
A noi di fronte, nell’appartamento che fu del guardiano dei Bagni Pubblici, un folto pubblico: una ventina di persone attente e interessate.
Le abbiamo – crediamo – coinvolte: non solo con le nostre parole, ma con la nostra musica e con un paio di belle sorprese da parte dei fratelli Bertoglio, la scacchiera di Giovanni (ora possiamo dirlo: il nobile giuoco del Seldar esiste davvero, si può giocare e ha regole codificate) e la cetra di Chiara.

Tutta la compagnia, e nessuno con gli occhi chiusi.

Grazie all’Associazione Monginevro Cultura e al presidente Sergio Donna non solo per l’accoglienza e l’organizzazione perfetta, ma anche per la recensione del nostro romanzo, a tutti i partecipanti, a Luisa perfetta anchorwoman, a Patrizio (grande anche come musicante!), ai già citati Chiara e Giovanni (che musicisti!), a Maria, Chjara e Andrea (autore del testo di “Verranno giorni profumati d’acacie”, musicato ed eseguito oggi in anteprima assoluta) per gli interventi e per il canto, a Stephan e Davide presenti tra il pubblico.
Ecco il video completo del pomeriggio: buona visione!

Un blog a lungo atteso

Se siete su questa pagina, è possibile che siate passati sulla nostra pagina Facebook, oppure magari siete capitati dal sito inkiostri.net oppure avete letto uno dei nostri libri, oppure, infine, che è forse la cosa migliore, qualcuno che vi è amico ve n’ha parlato. In ogni caso: benvenuti!

In questo blog vorremmo aggiornarvi un poco sulle cose che facciamo, che scriviamo, e che quindi ci piacciono. Il nostro riferimento e casa madre, dove trovate tutte le nostre cose, rimane il sito, considerate questa pagina come un diario di viaggio, o come un porto sicuro da partire.

Ci leggiamo presto.